Per agevolare i consumatori nel confronto e nella scelta degli pneumatici, sull’etichetta europea sono riportati 3 criteri di valutazione: resistenza al rotolamento, frenata sul bagnato e rumorosità da rotolamento esterna. Vediamo come leggere l’etichetta e quali altri fattori è opportuno considerare al momento dell’acquisto.

Da Pubblicato il: Giugno 16, 2021Categorie: Scegliere e confrontare gli pneumatici810 parole4.2 min leggere
I 3 criteri di valutazione riportati sull'etichetta europea degli pneumatici
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Resistenza al rotolamento e consumo di carburante

Il primo criterio indicato nell’etichetta europea degli pneumatici è la resistenza al rotolamento. Se aumenta la resistenza al rotolamento, aumenta anche il consumo di carburante. Scegliere pneumatici a bassa resistenza al rotolamento permette quindi di ridurre il consumo di carburante.

In etichetta, la resistenza al rotolamento è classificata in sette classi, dalla A alla G, dove A indica la resistenza più bassa e G la più alta. La differenza di consumo di carburante tra pneumatici di classe A e pneumatici di classe G non è trascurabile. Una gomma di classe A, rispetto a una di classe G, consuma in meno 0,5 l/100 km percorsi. Quindi, effettuando 15.000 chilometri l’anno, il risparmio sarà di 80 litri di carburante annui, pari a circa 185 euro. 

Anche le emissioni di CO2 sono sensibilmente ridotte. Uno pneumatico di classe A emette 12 g di CO2 in meno a chilometro rispetto a uno di classe G, pari a 0,18 tonnellate di CO2 in meno all’anno (considerato lo stesso chilometraggio annuale).

Ovviamente si tratta di valori medi che possono differire in base al tipo di veicolo, allo stile di guida e alle condizioni climatiche.

Frenata sul bagnato

Fondamentale per la sicurezza, la frenata sul bagnato è classificata in sei classi dalla A alla F, dove A indica la migliore ed F la peggiore.

Anche qui, la differenza tra le due valutazioni estreme è significativa: alla velocità di 80km/h, lo spazio di frenata sul bagnato di una gomma di classe A rispetto alla classe F si riduce di 18 metri, corrispondente alla lunghezza di 4 autovetture messe in fila.

Rumorosità da rotolamento esterna

Al fine di ridurre l’inquinamento acustico ambientale, l’etichetta europea prende in considerazione la rumorosità da rotolamento esterna degli pneumatici, ossia il rumore percepito dai passanti e dagli abitanti dei centri urbani e non quello avvertito all’interno del veicolo.  

Il livello di rumorosità esterna viene misurato in decibel (dB) ed è suddiviso in 3 categorie acustiche raffigurate da piccole onde a fianco della cifra. Un’onda nera equivale a una gomma poco rumorosa, tre onde nere ad una molto rumorosa.

Se si considerano due pneumatici della stessa misura, utilizzati alla stessa velocità di marcia, gli pneumatici con un’onda saranno 2 volte meno rumorosi rispetto a quelli con 2 onde e 4 volte meno rumorosi rispetto a quelli con 3 onde.

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Perché gli pneumatici invernali hanno valutazioni peggiori rispetto agli estivi?

Confrontando le etichette, le gomme estive appaiono complessivamente meglio classificate rispetto agli invernali. La differenza di prestazione dipende essenzialmente dal sistema di valutazione che penalizza gli pneumatici invernali.

Gli pneumatici invernali sono progettati per garantire prestazioni ottimali in condizioni invernali con temperature sotto i 7°C su fondo freddo e scivoloso, neve e ghiaccio. Ora, secondo il protocollo previsto dalla normativa europea, i test per le gomme invernali devono essere effettuati a temperature comprese tra 2 e 20°C . Di conseguenza, la frenata sul bagnato non è il criterio più rappresentativo per questo tipo di pneumatici.

Inoltre, le profonde scanalature studiate per offrire maggiore aderenza e trazione su neve e ghiaccio, rendono le gomme invernali più rumorose di quelle estive.

Altri 3 criteri da non trascurare al momento dell’acquisto

L’etichetta fornisce una valutazione parziale della gomma poiché prevede solo 3 criteri di prestazione rispetto ai quindici di media considerati nei test pubblicati dagli organismi indipendenti di valutazione.

Per valutare le prestazioni di una gomma, in termini di sicurezza, risparmio e comfort, ci sono numerosi altri fattori da considerare. Vediamo i 3 principali fattori non inclusi in etichetta.

La durata di una gomma

Una gomma caratterizzata da un’usura lenta e regolare avrà una durata superiore anche di 1 anno! Al momento dell’acquisto, è importante considerare anche il fattore durata che avrà un impatto non trascurabile sul prezzo di costo effettivo delle gomme.

La frenata su fondo asciutto

In materia di sicurezza, l’unico criterio riportato in etichetta è la frenata sul bagnato che ovviamente non basta. Anzi, secondo l’Istituto di Ricerca sugli Incidenti Stradali (VUFO) dell’Università di Dresda, il 70% degli incidenti avviene su strade asciutte! Pertanto, al momento di scegliere le gomme, si raccomanda di verificare anche il comportamento in frenata su fondo asciutto.

L’aderenza in curva

Sempre secondo l’Università di Dresda, un quarto degli incidenti avviene in curva, da qui l’importanza dell’aderenza in curva tra le prestazioni da esaminare al momento dell’acquisto delle gomme.

Sul sito rezulteo, per offrire un’informazione più completa possibile sulle prestazioni delle gomme, integriamo nelle nostre valutazioni tutti i risultati dei test degli organismi indipendenti e li riassumiamo con una valutazione basata su 5 stelle.

Facile da consultare, il sistema di valutazione rezulteo considera 9 criteri di prestazione per le gomme estive e 13 per le gomme invernali, tra cui la resistenza all’aquaplaning, la tenuta di strada su fondo asciutto e bagnato, la stabilità a velocità elevata, l’assorbimento delle irregolarità della strada, ecc.

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